Il concetto di tempo nella filosofia occidentale |
21 Giu 2023 | |||
RIUNIONE DEL 21 GIUGNO 2023
Filippo Galli analizza il tempo attraverso le tappe fondamentali del pensiero filosofico
Nell'immagine: Filippo Galli Una vera e propria “Lectio magistralis” di filosofia, quella di Filippo, introdotta da Cesare Baj che la correda con slide riguardanti il tempo (immagini di alcuni dei numerosi oggetti scientifici di cui è anche collezionista e che rimandano al tema). “Cos’è” il tempo”: secondo Galli la domanda è mal posta. Alle origini era inteso in analogia con lo spazio, dimensione in cui accade tutto, identificato come il cosmo. Anassimandro di Mileto è il primo ad introdurre il concetto di “limite”, quale tratto caratterizzante del tempo rispetto all’eterno. Aristotele è invece il primo a definire il tempo come “calcolo del moto”, in base al prima e poi, ma: chi calcola? L’anima dell’uomo stabilisce il prima e il poi, il che subordina l’esistenza a quella dell’uomo rendendo soggettiva la durata del tempo, che – come il movimento – è eterno. In piena età cristiana Plotino definisce il tempo come il limite che ci separa dall’Assoluto. Il Cosmo è animato e il tempo lo abbraccia e lo compenetra, non è un possesso dell’uomo. Il passo successivo è quello di Sant’Agostino, vicino al pensiero di Plotino: il tempo come “distensione” dell’animo umano nella sua tensione a Dio. Plotino mette l’accento sul passato, in sant’Agostino ci sono passato, presente e futuro: memoria, intuizione e speranza sono la “trinità” dell’uomo per avvicinarsi a Dio. Kant da rilievo al concetto di tempo “soggettivo”, in opposizione a Newton, che lo considera dimensione assoluta. Il pensiero di Heidegger è il vertice della speculazione sul tempo, che considera come “essenza” dell’esistenza. Parte da sant’Agostino puntando sul concetto di intenzionalità, un modo di essere della nostra coscienza che è aperta a ciò che le si offre. La radice del tempo è il modo di essere della coscienza; se il tempo siamo noi, non esisterebbe senza l’uomo. Davvero una relazione interessante e profonda di cui Baj ringrazia Filippo, che non concorda poi con Capsoni che sostiene la teoria di Einstein (il tempo è la quarta dimensione). A Brenna, che chiede come viene interpretato il tempo legato alla natura dai filosofi attuali, Filippo risponde che se non ci fosse l’uomo non ci sarebbe il mondo. La scienza presuppone il mondo senza analizzarlo criticamente; la dimensione temporale è insita nella natura. Non bisogna confondere la filosofia con la fisica, la scienza comincia ora a prendere in considerazione le teorie filosofiche. Conclude Baj: la scienza non ha concetti assoluti. Angela Corengia
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