RIUNIONE DEL 26 APRILE 2023

Le attività vincenziane nelle relazioni di Alessandra Benedini e Franca Ronchetti

Nell'immagine: Franca Ronchetti, Alessandra Benedini, Cesare Baj, Nicoletta Roperto e, con il grembiule blu, due delle volontarie: Maide e Anita Magni.

Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, ritorniamo con grande piacere alla Casa vincenziana. Al termine dell’ottimo pranzo, cucinato come sempre dalle Volontarie, è l’avvocato Alessandra Benedini, neo-presidente della Casa Vincenziana ODV, a ricordare le attività dell’Associazione:

-       la “Mensa solidale” per le persone senza fissa dimora o comunque in difficoltà, distribuisce a mezzogiorno pasti giornalieri completi e totalmente gratuiti, 6 giorni su 7. Inoltre, a chi lo richiede, vengono consegnati sacchetti con pasti già pronti anche per la cena. Il servizio è garantito, oltre che dai Volontari, dalle due Suore ancora presenti.

-       Sempre le Suore organizzano il servizio di “Spesa solidale” per famiglie: grazie alla generosità di numerosi negozianti della zona e di associazioni e privati che donano cibo, organizza con cadenza quindicinale un servizio di spesa solidale: due mercoledì al mese, decine di famiglie in difficoltà possono scegliere fra una grande varietà di prodotti alimentari da portare a casa senza pagare nulla.

-       La “Casa della speranza” offre alloggi per donne e bambini: nell’ultimo anno ha dato ospitalità a più di 25 Ucraine e attualmente ci sono 4 signore con figli.

-       Infine la Comunità educativa per minori “Gli Olivi” accoglie ragazze dagli 11 ai 18 anni allontanate dalle famiglie: c’è anche un appartamento per chi – divenuta maggiorenne - deve intraprendere il percorso di autonomia sino a 21 anni, in base a un decreto di “prosieguo amministrativo”.

La parola passa alla dottoressa Paola Stramigioli, la Psicologa responsabile dell’area sanitaria della Comunità “Gli Olivi”. Un’equipe di educatrici, con specificità diverse, attiva progetti per il recupero delle adolescenti che di norma vengono segnalate dal Tribunale dei Minori; è un compito non facile, sia per l’età delle ragazze che per le problematiche che si lasciano alle spalle nelle famiglie di provenienza. Possono essere ospitate 10 ragazze in otto appartamenti. Chi è passato dalla Comunità (dal 2010 124 ragazze) tende in generale a mantenere una solida relazione con la Casa.

E’ poi la volta di Franca Ronchetti, presidente dei Gruppi di Volontariato vincenziani di Como in cui milita da vent’anni. Qualche cenno storico: le “Dame di carità” nacquero nel 1617 per opera di San Vincenzo, che fu il primo a comprendere che la carità deve essere organizzata. A Como il primo Gruppo di Volontariato Vincenziano fu creato nel 1898 nella parrocchia di San Bartolomeo, poi nel 1914 se ne formò un altro nella parrocchia SS. Annunciata (il Crocefisso) e, nel tempo, ne sono succeduti altri. Nel 1927 acquistarono lo stabile di Via Tatti per dare ospitalità alle Suore. In origine i servizi erano il nido e l’asilo, l’ospitalità alle donne lavoratrici e la mensa. Nel 1968, per l’impossibilità di poter detenere l’immobile come associazione di volontariato, lo stesso venne ceduto alla fondazione La Benefica vincenziana, che attualmente lo da in comodato alla Casa. C’è un gruppo di Volontari molto attivo che tra l’altro assiste, nelle varie parrocchie, anziani e famiglie in difficoltà, sostenendoli spesso anche economicamente.

L’Assessore ai Servizi sociali Nicoletta Roperto prende poi la parola per ringraziare e sottolineare quanto sia importante l’attività delle Vincenziane.

Un unico intervento dei soci (Ponzecchi) per segnalare la scarsa conoscenza che si ha dell’attività vincenziana. Purtroppo Ronchetti chiarisce che la Chiesa appoggia, come Ente benefico, la Caritas, mettendo in ombra le Vincenziane che praticamente svolgono la medesima missione. La nuova Presidente ha comunque già focalizzato il problema.

Una realtà splendida che merita di essere aiutata: il nostro contributo va in questa direzione e Benedini auspica che altri club di servizio - e non solo - seguano il nostro esempio.

Angela Corengia