La Pasqua cristiana protestante valdese |
29 Mar 2023 | |||
RIUNIONE DEL 29 MARZO 2023
La relazione di Anne Zell - Pastora della Chiesa Valdese di Como
Nell'immagine: Anne Zell con Cesare Baj
Baj accoglie con piacere la Pastora Anna Zell, a capo della Chiesa Valdese di Como: la madre di Cesare era Valdese e lui stesso ha frequentato il convitto di Torre Pellice. Anche Marcello Campisani, presente, è stato allievo del medesimo Collegio. La Pastora esordisce con qualche cenno di natura personale: originaria del Baden, è stata consacrata Pastora nel 1993 in Germania ed è in Italia dal 1995. E’ a Como da qualche anno, proveniente da Brescia. La Chiesa Valdese nacque come movimento di dissenso nei confronti della Chiesa Cattolica con lo scopo di tornare all’essenza del Vangelo, non di fondare un’altra Chiesa. Si è sparse in tutto il Nord Europa e in Piemonte nelle Valli Valdesi, dove si ebbero persecuzioni anche atroci per le quali Papa Francesco ha chiesto scusa. Dopo il 1848 i Valdesi acquisirono diritti, come gli Ebrei, in base all’editto di Carlo Alberto. Nel territorio comasco sono giunti evangelisti itineranti dalla Svizzera a San Fedele Intelvi (dal 1863), dove nel 1881 si inaugura il tempio voluto da Pietro Andreetti. La Chiesa di via Rusconi è attiva dal 1906 ed è stata restaurata recuperando gli affreschi; non ci sono immagini perché vietate, solo citazioni bibliche. Per tornare all’essenza del Cristianesimo bisogna promuovere una fede responsabile, anche con l’impegno di cittadini attivi nella Comunità. Ci sono tracce di culture condivise con altre religioni, per esempio la Pasqua ha in comune con le altre confessioni cristiane Cristo che soffre, muore e risorge per riscattare l’intera umanità. La Pasqua deve essere impegno contro i signori della morte che non hanno l’ultima parola; è la consapevolezza di poter superare le difficoltà con speranza e coraggio e rappresenta riconciliazioni possibili. Conclude invitando tutti a visitare la Chiesa, magari quando vi si svolgono incontri. Numerose le curiosità dei presenti, cui la Pastora risponde esaurientemente: sul numero dei Valdesi in Italia, purtroppo la comunità si è ridotta anche per effetto delle migrazioni dei giovani; la sua attività non è solo quella tipica di un Pastore, si occupa anche di progetti e di formazione. In Italia la presenza più forte è nelle Valli Valdesi in Piemonte e poi nelle grandi Città (Torino, Milano, Firenze). I Valdesi collaborano con la Comunità S. Egidio per i corridoi umanitari e l’accoglienza, devolvendo risorse provenienti dall’8 per mille. I riti sono molto sobri: ci sono il culto domenicale e in occasione delle festività e studi biblici – anche on line -; comunque la Pastora si occupa dei bisogni – non solo spirituali – della sua Comunità, anche se non è una situazione assimilabile alle nostre Parrocchie. La Chiesa Valdese è tra le più libertarie, aperta all’eutanasia e alle unioni omosessuali, pur con una base di partenza rigida: su questi temi, come pure sull’aborto, c’è una presa d’atto e si discute molto per andare fino in fondo. Le differenze teologiche con la Chiesa cattolica sono in realtà interpretazioni diverse perché attualizzate, per esempio le donne che possono essere consacrate o la benedizione delle coppie di fatto (sarà Dio a decidere chi sostenere). In comune c’è lo stesso Credo apostolico e la volontà di non farsi la guerra, come pure l’impegno nel sociale e l’inclusione predicata da Gesù. I Pastori sono laici, quindi possono contrarre matrimonio e avere figli. Sui Vangeli apocrifi (tema sollevato da Campisani), ci vorrebbe un seminario: i Valdesi ne fanno studi approfonditi, per esempio Maddalena è presentata come Apostolo, quindi le donne sono incluse; richiedono costanti approfondimenti, con un occhio sufficientemente critico per difendere le tradizioni. Angela Corengia
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