L'esperienza dell'Albergo etico
22 Feb 2023

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RIUNIONE DEL 22 FEBBRAIO 2023


Tiziano Testori presenta Antonio De Benedetto, l'ideatore del progetto innovativo



In interclub con il Rotaract Como, che spilla due nuove socie, Tiziano Testori introduce Antonio De Benedetto, chef con un ristorante ad Asti, ideatore di un progetto innovativo d’eccellenza. Il RC Bormio Contea - il cui presidente partecipa alla serata – ha sostenuto l’iniziativa ed ha curato anche la realizzazione del documentario che viene proiettato.

La parola passa quindi a De Benedetto, un fiume in piena: è partito – avendo un ragazzo down nella sua brigata di cucina – con l’idea ambiziosa di cambiare il mondo attraverso il cibo. Per farlo, ha dato vita a un ristorante e un hotel nei quali lo staff è composto in larga parte da giovani uomini e donne con disabilità, che arrivano da tutta Italia per formarsi e lavorare.  Questi ragazzi e ragazze, ognuno con i propri sogni e progetti per il futuro, vengono formati per affrontare un percorso verso la libertà e l’indipendenza. E’ stata costituita una cooperativa (Download Albergo Etico), il cui presidente Alex Toselli, grazie alla sua esperienza manageriale, ha contribuito a trasformare quello che era solo un sogno in un esempio virtuoso di impresa sociale.

La formazione dei ragazzi viene effettuata dall’Accademia con un percorso graduale di tre anni, attraverso il quale ragazzo impara, secondo le sue attitudini, a svolgere le mansioni dell’albergo e del ristorante (nido artificiale). Fondamentale è il supporto familiare, perché ciò che si apprende deve essere replicato a casa (il proprio nido). I ragazzi vivono il distacco ospitati nelle stanze dedicate al personale: ciò consente di tagliare il cordone ombelicale con la famiglia e imparare a vivere con i propri coetanei. Albergo etico è composto da persone con ruoli e compiti diversi, in cui esiste una gerarchia e un rispetto della figura superiore; nell’ambiente di lavoro si respira comunque un forte cameratismo.

La famiglia è parte attiva del progetto, perché consente ai propri figli di “staccarsi dal nido” per integrarsi in un sistema di totale autonomia, pur se controllato anche dalle “super mamme” (o “super papà”).

Dalla “casa” di Asti, alberghi e ristoranti si sono diffusi non solo in Italia (Roma, Fenis in Valle d’Aosta, Cesenatico), ma anche in Argentina, Australia e Albania; l’ultima apertura è quella di Betlemme. L’esperienza di Albergo Etico è stata raccontata in un documentario diretto dal regista australiano Trevor Graham.

De Benedetto presenta i “suoi” ragazzi presenti, a partire da Carmine il cui ruolo è quello di accogliere ed aiutare i ragazzi che arrivano in Accademia. Poi ci sono Sara, Matteo, Irene e Pietro, che svolgono lavori diversi.

De Benedetto sottolinea come non ci sia – nel progetto – la presenza di Istituzioni o Università; la formazione principale parte dalle mamme e continua attraverso le attività dell’accademia. Proprio a Barbara, una “super mamma” presente, il compito di descrivere il suo ruolo fondamentale, che comprende sia la formazione di altre mamme che l’assistenza anche di figli non propri. All’inizio definisce l’esperienza dell’Accademia una doccia fredda (i figli che viaggiano da soli, che non rientrano in famiglia, che affrontano anche attività con un certo grado di rischio, come lavorare in cucina con i coltelli). Ma sono proprio le mamme che “pilotano” da casa i ragazzi per abituarli ad affrontare i rischi e a gestire le situazioni di pericolo. C’è la consapevolezza che stiano condividendo un’esperienza rivoluzionaria, trasformando ragazzi che hanno bisogno di assistenza in “fighi pazzeschi”. Per esempio chiamati a servire il pranzo organizzato dal Vescovado di Asti in occasione della visita privata di Papa Francesco a Portacomaro, paese di origine della sua famiglia in provincia di Asti, contribuendo anche alla realizzazione di un dolce creato per l’occasione.

Anche lo sport fa parte del percorso di formazione: jogging, judo, massaggi e musico-terapia contribuiscono al controllo dei movimenti e all’equilibrio, fondamentali per svolgere nel miglior modo possibile tutte le mansioni, anche le più complesse, e per maturare l’autonomia personale. Altra attività fondamentale è andare ospiti delle famiglie di altri ragazzi (e ospitare a casa compagni d’Accademia), che contribuisce a rafforzare i legami tra i partecipanti al progetto.

Entusiasmo e grande capacità organizzativa, quella di Antonio De Benedetto, che non si ferma ai risultati ma vuole costantemente migliorarli, per esempio risolvendo il problema degli inserimenti lavorativi.

Seguono poi gli interventi dei Soci, tutti con grandi apprezzamenti per l’attività e la conclusione di De Benedetto con una riflessione finale: la società ha bisogno di loro.. quando ci supereranno?

Angela Corengia

 

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