RIUNIONE DEL 15 FEBBRAIO 2023

130 anni di storia familiare nella relazione di Giovanni DeAgostini

Nell'immagine Cesare Baj e Giovanni De Agostini

Sono passati 130 anni da quando Giovanni DeAgostini (nonno del relatore) è andato a studiare in Germania per poter poi introdurre la moderna cartografia in Italia, realizzando il primo laboratorio a Como, in Via Borsieri. Curioso il ricordo del sistema utilizzato per misurare la profondità dei laghi, traguardando dalle due rive opposte la barca del nonno nel punto esatto dove si scandagliava. Giovanni DeAgostini realizzò le carte di tutte le regioni per gli studenti e gli atlanti su cui abbiamo studiato. Il fratello del nonno, Alberto Maria, era missionario e in cinquant’anni realizzò la carta di tutta la Patagonia, dall’Argentina al Cile. La storia della DeAgostini continua poi con il padre Federico e l’apertura di sedi a Roma e a Novara. La cartografia si evolveva con sistemi moderni, che hanno permesso di veder rappresentata su carta la natura e la morfologia del terreno e immaginare il mondo in un percorso teso a riscoprire gli aspetti naturalistici, storici, geografici e artistici. L’attività si ampliò con le carte stradali italiane (quelle per il Touring club furono le prime a riportare le pendenze), con gli atlanti storici e un’enciclopedia a fascicoli (si poteva completare in due anni a un costo modesto). Le carte del nonno venivano aggiornate in conseguenza del modificarsi dei confini.

Il nostro relatore, Giovanni, sospende gli studi a 16 anni per aiutare il padre (frequentando lo scientifico serale) e dopo due anni di apprendistato firma la prima carta, quella della luna, con il proprio nome. Lavora in tutto il mondo, realizza una storia dell’Islam e aggiunge, alla geografia fisica e politica, l’economia e la storia. Dal 2010, con l’avvento del TOM-TOM, si dedica con passione, insieme con la moglie, alla divulgazione scientifica portando mostre in tutto il mondo, dove peraltro la DeAgostini è conosciuta. Ha realizzato un’edizione di Pinocchio, con illustrazioni di grande livello e mantenuto un rapporto con Como attraverso il gemellaggio con Tokamachi (la moglie è giapponese). Il suo sogno è trovare un edificio in città per farne un centro culturale e sede di una mostra permanente.

Cesare ringrazia il relatore ricordando, con orgoglio, che la DeAgostini è stata per 16 anni a Como: un’attività conosciuta nel mondo di elevata professionalità e innovazione.

Angela Corengia