Il mito del Lario da Plinio a Giovio |
01 Feb 2023 | |||
RIUNIONE DEL 1° FEBBRAIO 2023
La relazione di Pietro Berra nell'anno del bimillenario pliniano
Nell'immagine: Pietro Berra con Cesare Baj E’ lo stesso relatore, Pietro Berra che ringraziamo, l’autore dell’articolo che qui riportiamo. Oggi parliamo dei più grandi testimonial del lago di Como, che - sorpresa! - non sono George Clooney e Chiara Ferragni. Secondo il sito Pantheon.world, creato dal Mit di Boston per elaborare statistiche dei personaggi che esercitano un’influenza significativa sulla cultura mondiale, vi sono alcuni comaschi del passato che vengono ancora cercati quotidianamente su Internet, in particolare su Wikipedia, in tutti i continenti: il primo è Alessandro Volta, seguito (e alcune volte superato, perché il ranking viene aggiornato mensilmente) da Plinio il Vecchio; sul terzo gradino del podio siede Plinio il Giovane e dopo di lui vengono papa Innocenzo XI e Antonio Sant’Elia. In verità, davanti a Sant’Elia ci sarebbe, per punteggio, Paolo Giovio, solo che sfugge alla classifica dei nati a Como perché nel Pantheon gli è stato attribuito come luogo di appartenenza l’Isola Comacina (sic!). A Giovio andrebbe forse riconosciuta anche una quota dei punti dei Plinii, poiché fu lui, assieme al fratello Benedetto, a collocarli in pieno fervore rinascimentale tra ipadri della patria, in particolare di quella comasca. Sempre grazie a lui, e a una mappa del lago con cui aveva illustrato la prima guida del nostro territorio – la “Descrizione del Lario” del 1537 – Como ha avuto uno spazio eccezionale nel primo atlante della storia, il “Theatrum Orbis Terrarum” del cartografo fiammingo Abramo Ortelio, pubblicato in ben venticinque edizioni tra il 1570 e il 1598. Nell’anno del bimillenario pliniano Giovio e la sua mappa, che presentava Como come “duorum Pliniourum patria”, meritano di essere riscoperti e valorizzati assieme ai due grandi comaschi di epoca romana.
|