Il confine tra utopia e distonia
18 Gen 2023

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RIUNIONE DEL 18 GENNAIO 2023

 

La  professsoressa Stefana Bandini ci porta nel mondo dell' Intelligenza artificiale tra mito e realtà

 

Nell'immagine: Stefania Bandini e Cesare Baj


La professoressa Stefania Bandini è Ricercatrice all’Università Milano Bicocca nel Centro Complex Systems & Artificial Intelligence e all’Università di Tokio nel Centro ricerche Advanced Science and Technology.

Ci ha gentilmente fatto pervenire il testo che qui riportiamo e La ringraziamo.

 

L’Intelligenza Artificiale (IA) è una disciplina che vanta una data di nascita: il 1956, quando un gruppo di ricercatori si riunì in una scuola estiva, coniò il termine e disegnò il relativo programma di ricerca, in cui convergevano i risultati tecnologici e di ricerca che avevano accompagnato la storia stessa dell'informatica. Il programma della scuola vede convergere aspirazioni ancestrali che caratterizzano l’evoluzione di tutte le culture umane: costruire/adottare strumenti e artefatti in grado di alleviare le fatiche della sopravvivenza e del vivere comune, insieme alla ricerca di comfort e di livelli simbolico-astratti per esprimere la peculiarità propria dell’essere umano in quanto tale: si tratta della visione utopica dell’IA, in cui le macchine sono al servizio dell’uomo.

Per quanto riguarda gli strumenti e gli artefatti, lo sviluppo della meccanica ha storicamente incorporato invenzioni e abilità (anche a scopo ludico) prendendo a modello le funzionalità del corpo umano, in forma di protesi funzionali o di sistemi autonomi. Sono molto conosciuti esempi storici di costruzione di sistemi meccanici in grado di riprodurre abilità umane, che, se da una parte avevano lo scopo di creare stupore, dall’altra esplicitavano il desiderio di incorporare in una macchina funzionalità specifiche degli esseri umani: gli automi.

I moderni robot trovano le loro radici in questa tradizione, e le più avanzate forme della robotica uniscono ad elevate capacità meccaniche e sensoristiche ciò che prima dell’avvento dell’elettronica e dei calcolatori non poteva essere possibile.

Un’altra radice molto importante dell’intelligenza Artificiale affonda nel tentativo di cogliere, rappresentare e "riprodurre" una delle funzionalità più astratte che rappresentano il patrimonio intellettivo degli esseri umani: il ragionamento, che implica l’elaborazione simbolica della conoscenza.

Possiamo schematicamente individuare 4 forme principali della conoscenza, così come vengono formalizzate e trattate con metodi computazionali che rappresentano i principali ambiti di studio, ricerca e applicazione dell’Intelligenza Artificiale.

Conoscenza per esperienza: l'esperienza è una forma di conoscenza per apprendimento diretto di una cosa, di un evento, o di un fenomeno, ottenuta tramite il coinvolgimento, l'esposizione, l'osservazione. La maggior parte dell'esperienza viene accumulata nel tempo, sebbene si possa esperire anche un singolo evento. Sono varie le tecniche usate in Intelligenza Artificiale per trattare la conoscenza accumulata per esperienza, ma le più radicate nella disciplina sono le reti neurali artificiali e le tecniche di machine learning, che consentono di apprendere per mezzo di una generalizzazione delle caratteristiche di un set di esempi esibiti.

Conoscenza per inferenza: l’astrazione e la capacità di ragionamento rappresenta una funzionalità fondamentale per gli esseri umani per poter interagire con l’ambiente, conoscere e comunicare; i meccanismi di ragionamento presuppongono una sistematizzazione delle conoscenze accumulate per esperienza e il loro utilizzo a livello astratto e simbolico: la rappresentazione concettuale e formale della conoscenza, e gli strumenti logico-computazionali ad essa associate sono un’area fondamentale dell’Intelligenza Artificiale fin dalla sua nascita. La logica è la disciplina da cui metodi e teorie dell’Intelligenza Artificiale hanno basato il loro sviluppo, contribuendo allo sviluppo della disciplina stessa.

Conoscenza per trasmissione: una delle più importanti fonti da cui gli esseri umani accumulano, strutturano e usano e la conoscenza è quella per trasmissione: scritta e orale, attraverso l'auto-apprendimento o grazie a "maestri". Si tratta di tutte le nozioni, I concetti e le conoscenze acquisite senza diretta esperienza ma ricevute attraverso l’erudizione e la convivenza in un determinato contesto educativo, culturale e sociale. La trasmissione della conoscenza viene istituzionalizzata e conservata in tutte le forme di documentazione create dall’uomo e il loro accesso permette la distribuzione della conoscenza. Le moderne tecnologie per l'accesso a questa forma di Intelligenza (biblioteche elettroniche, Internet, grandi database, mezzi di comunicazione multimediali, per esempio) costituiscono un patrimonio conoscitivo ormai imprescindibile, la cui quantità aumenta esponenzialmente in tempo reale. Le tecniche di intelligenza Artificiale applicate a queste vere sorgenti ha permesso lo sviluppo di motori di ricerca, sistemi di navigazione e di connessione semantica indispensabili per fruire i contenuti.

Conoscenza per analogia: la conoscenza per analogia (similitudine e, nel caso più estremo, metafora) è una forma di conoscenza di alto livello ma tipica del modo di rappresentare, elaborare e creare conoscenza negli esseri umani. Essa rappresenta una delle sfide più ardue per l'Intelligenza Artificiale.

UTOPIA, DISTOPIA E FRONTIERE ETICHE

Esiste la possibilità tecnologica di sviluppare un complesso sistema di calcolo in grado di fornire prestazioni paragonabili a quelle umane (o super-umane) per supportare/sostituire le persone nello svolgimento di compiti o nella risoluzione di problemi?

Quello etico può essere conciso leggendo la domanda come “possono, hanno il permesso le macchine di pensare?”: data per scontata una possibilità tecnologica, quale grado di autonomia viene concessa per supportare/sostituire le persone?

Qualunque sia l’accezione da dare alla domanda primordiale dell’Intelligenza Artificiale, essa, fin dalla sua nascita, lancia un richiamo a tutte le altre discipline (da cui prende e a cui fornisce soluzioni avanzate) e alle occasioni di discussione.

In questa prospettiva, l’Intelligenza Artificiale oggi diviene catalizzatore dei risultati delle tecnologie del digitale più dirompenti, con tutti i rischi che essa comporta, in una visione distopica.

Le maggiori forze propulsive a questa tendenza sono: la crescita della potenza di calcolo distribuita, la disponibilità esponenziale di grandi quantità di dati e la capillarità terrestre e spaziale della pervasività delle connessioni telematiche.

In quest’ottica, vanno tenute in considerazione le ripercussioni che lo sviluppo delle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale possono produrre sul piano sociale ed economico. Una delle questioni aperte riguarda il potere degli algoritmi e dei big data, domandandosi se questi segneranno la supremazia delle macchine sull’uomo, mediante la creazione di scenari d’immaginario di tipo distopico. Tali timori possono apparire eccessivi, ma sottovalutare gli impatti dell’Intelligenza Artificiale sulla società e l’economia potrebbe rappresentare un forte rischio.

Il dibattito, quindi, non può rimanere confinato all’interno dei laboratori di ricerca (pubblici o privati), e la consapevolezza dei rischi e delle opportunità che questa disciplina mette a disposizione coinvolge oggi anche scelte politiche globali di fondamentale importanza per il disegno del futuro nostro e delle prossime generazioni.

Stefania Bandini

 

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"Il Catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura " Massimiliano Mondelli
Inizio: 08.05.2024, 14:00
Luogo: Dopo le visite alle mostre pranzo conviviale al ristorante Antica Darsena
Visita in S.Pietro in Atrio e Broletto con Massimiliano Mondelli presidente dell'Accademia Pliniana

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