Como – Il lago ci insegna |
20 Ott 2021 | |||
RIUNIONE DEL 20 OTTOBRE 2021
Conosciamo il nostro lago attraverso le relazioni di Filippo Camerlenghi e Nicola Castelnuovo di Proteus
In apertura il presidente, presentando l’argomento della conviviale e riferendosi al progetto Seabin - sostenuto dal club – informa che è intenzione del consiglio allargare il service con il coinvolgimento delle scuole per la sensibilizzazione al tema del rispetto ambientale del nostro lago. Sono stati coinvolti, oltre ad Uninsubria, 2 comuni rivieraschi. I due relatori sono, per Proteus che è la società che si occupa tra l’altro dell’apparecchiatura installata a Villa Geno, divulgatori scientifici e di turismo sostenibile. Filippo Camerlenghi ci parla di aspetti poco conosciuti del nostro lago, che non si è formato da un ghiacciaio anche se faceva parte di un più grande ghiacciaio che ha modellato una valle ad U. Sotto il livello c’è una profondità importante, che fa pensare a un fiume. Il fondale non è costituito da roccia ma da detriti che hanno riempito una cavità esistente. Il lago è a 700 metri sotto il livello del mare, una U in superficie e una V sotto; è probabile che l’Adda uscisse da Como, scavando un canyon per poi confluire nel Po. La teoria è stata convalidata anche studiando il mare, che si è ritirato 6 milioni di anni fa generando il lago. Quindi il Lario ha una genesi fluviale e una morfologia glaciale. Prosegue Nicola Castelnuovo per introdurre il tema della sostenibilità ambientale. Il volume del lago è di poco superiore a 23 chilometri cubi; è interessante analizzare il ciclo vitale terra-lago. Nella parte superiore la “foresta” è costituita da micro-alghe che costituiscono linfa vitale per tutto il lago ed arriva sotto la superficie sino a che c’è luce. I pesci si nutrono con zoo plancton, che sta sotto ed è contaminato dalle micro-alghe. Tutto ciò che muore si inabissa e sta sul fondale. L’ossigeno sta in alto e si rimescola con il clima invernale, freddo e ventoso. E’ importante per il lago il mantenimento stabile del livello: le uova vengono deposte nei primi centimetri e se le acque scendono vengono distrutte. Fondamentale quindi tutelare le aree riproduttive. Un aggiornamento poi su Seabin: se il lago si abbassa l’apparecchiatura non è in grado di lavorare; in condizioni normali raccoglie circa 1 chilo di plastica al giorno con punte maggiori nei giorni festivi. Lo studio delle micro-plastiche è recente; le bio-plastiche sono in grado di produrre frammenti che non hanno un grosso impatto, ma possono trasportare inquinanti in superficie. Il presidente, ringraziando i relatori per gli interessanti approfondimenti, auspica un’azione di sensibilizzazione costante, partendo proprio dai giovani che saranno anche coinvolti nell’ambito del nostro service. Angela Corengia
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