RIUNIONE DEL 26 MAGGIO 2021

Davide Pini e Paolo Carobbio presentano il corso voluto da Giulio Pini

Nell'immagine: Davide Pini, Roberta Di Febo e Paolo Carobbio

In apertura di conviviale, la Presidente “spilla” il Professor Stefano Serra Capizzano – Prorettore dell’Università dell’Insubria a Como – nominato dal Consiglio socio onorario. Breve ringraziamento del neo-socio, che vuole sottolineare l’importanza di allacciare rapporti sinergici sia con gli Enti locali che con il territorio per superare le criticità del post-covid.

Roberta espone poi la decisione del Consiglio di contribuire alla realizzazione della XV Edizione del Challenger Città di Como – Memorial Giulio Pini (per l’affetto e la stima verso il compianto Giulio, nostro stimatissimo socio dal 1986) e del corso di tennis per autistici che Giulio aveva caldeggiato e che da dieci anni vede il tennis Como protagonista di un importante impegno sociale.

E’ Davide Pini (presente con la mamma Lucia che rivediamo con grande affetto) a presentare questa iniziativa, ricordando come il papà desiderasse fare qualcosa per la città e per i più fragili: nacque così questo progetto, che offriva lezioni gratuite a ragazzi autistici. I bambini che in questi anni hanno frequentato i corsi tenuti da Paolo Carobbio sono aumentati, rispetto all’inizio; evidenti anche i benefici, non solo fisici. Carobbio, che dedica le sue domeniche mattina all’iniziativa, chiarisce che all’inizio è piuttosto complicato interagire con il bambino, perché gli spettri dell’autismo sono di diverso livello e ciascuno va valutato singolarmente, con lezioni che possono avere percorsi diversi in funzione del grado di risposta. Ha comunque sempre avuto il grande supporto sia del club che dei genitori dei bambini. Inoltre collaborano i volontari di Croce Rossa Lipomo e Lurate Caccivio. Alberto Corti conferma la grande professionalità di Carobbio, cui si aggiunge un’elevata sensibilità che non ha nulla da invidiare a terapisti professionali, che gli consente di entrare sempre in sintonia con gli allievi ottenendo risultati talvolta sorprendenti.

Ponzecchi si mette a disposizione del progetto come sponsor e Rossi può reperire supporti di psicologi.

Il nostro Giulio sarà sicuramente soddisfatto e felice di questa vicinanza del club al “suo” Tennis Como e noi con lui.

Angela Corengia

Ecco il ricordo di Alberto Longatti.

“Fra i rotariani che si sentono a proprio agio nei club ciascuno finisce con il rivelare pienamente la propria personalità nei confronti con gli altri. Inevitabilmente c’è colui che rivela interamente la propria individualità suggerendo, guidando e/o partecipando alle iniziative sociali ed anche altri che si rendono utili nel contribuire all’esito di un lavoro di gruppo. Soprattutto l’esercizio dell’intendersi con tutti lascia presto intendere come è possibile sentirsi uniti nel procedere a realizzare, anno dopo anno, gli scopi istituzionali del sodalizio.

Per tutti noi, la presenza costante di Giulio Pini ha significato l’essenza della disponibilità. Modesto nel proporsi, preferendo ruoli di gregario anziché cariche dirigenziali, non diceva mai di no quando gli si chiedeva di unirsi ad altri in qualche impresa o di organizzare eventi, meglio se riguardavano campi d’azione in cui era esperto, anche nel caso si trattasse di aiutare i più bisognosi oppure di favorire la carriera dei giovani. E sempre con il suo atteggiamento di uomo cordiale, sereno, semplice, leale, pronto al sorriso, dotato di un senso pratico che lo conduceva a scelte sicure, infastidendosi soltanto di fumisterie dei perdigiorno.

La vita, per lui, era concepibile soltanto con l’onestà dei propositi e la chiarezza dei comportamenti, doti che nel Rotary si esprimevano con un’amicizia sincera, come in una famiglia che amava credere priva dei difetti di una società troppo spesso intristita da intrighi di potere o avvelenata da rancori, invidie, prepotenze. Lui si sentiva lontano da queste miserie umane, bastava guardarlo nel volto aperto o sentire dandogli la mano la stretta calorosa per comprendere la sincerità della sua indole. Era un amico, come pochi riescono ancora ad essere. E tale resterà sempre nel nostro ricordo affettuoso.”

Alberto Longatti