Un ultimo saluto a Tina Molteni |
07 Feb 2021 | |||
Una grave perdita per il Rotary e non solo
Una grave perdita per tutti noi rotariani, per la sua Comunità, per le persone e associazioni cui si è dedicata con grande passione e impegno: è mancata, il 7 febbraio, Tina Molteni, socia del RC Appiano e Colline Comasche, dopo aver lottato per anni contro un cancro. La ricordiamo con una sintesi della sua attività di volontariato, lunga oltre cinquant’anni della sua vita, non dimenticando che nel frattempo è stata per quasi un trentennio dirigente d’azienda ed era impegnata, dal 2016, come Consigliere comunale di Olgiate comasco. Non avrebbe voluto, schiva e concreta, ricordare i riconoscimenti che ha giustamente avuto (la Rosa camuna di Regione Lombardia , Donna lariana, il premio Felice Albonico e sicuramente altri). Così come, con un gesto d’insofferenza, scherzava quando le chiedevi di quale associazione “non” facesse parte. Tante davvero e non solo come socio “sulla carta”, ma in prima linea, sempre: Avis, Sci Club Coustunn, Alveare, Agorà 97, Bindun, il Rotary Club Appiano Gentile e delle Colline Comasche (di cui è stata presidente ed era ancora nel consiglio direttivo, con cui fece un progetto importante per la Casa di Gabri), la Fondazione Paolo Fagetti Onlus (di cui era vicepresidente) e la Cooperativa sociale Paolo Fagetti Onlus. Era poi “Penna rosa” degli Alpini, Presidente del Controllo del vicinato, volontaria in parrocchia e anima del pedibus per gli scolari. A questo proposito mi piace ricordare il suo divertito racconto di “sfida” ai Vigili del paese, quando – credo l’ultimo giorno di scuola – caricava sul suo APE tutti i bambini del pedibus e li accompagnava a scuola. Sapeva comunicare allegria e serenità rare, coinvolgeva con il suo entusiasmo ma era altrettanto determinata nel difendere idee e diritti e combattiva quando si trattava di lottare per una causa. E poi la fede sconfinata nel “suo” San Gerardo (anche in pandemia non aveva rinunciato a far realizzare il pane della tradizione, poi benedetto, che ha distribuito in paese con l’APE). “Mi ha salvato la pelle nel 1976”, ricordava, “quando mi hanno operato la prima volta. Se sono ancora qui, dopo oltre quarant’anni e quello che ho passato, è solo per lui” Chi la conosceva bene ha detto: “Ha fatto più cose lei in 70 anni che 15 persone in cento!” Un esempio per tutti, in particolare per i rotariani che fanno del servire la propria missione. Angela Corengia
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