Criticità psichiche e psicologice dovute al Covid
18 Feb 2021

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RIUNIONE DEL 18 FEBBRAIO 2021

 

 

Isidoro Cioffi, psichiatra e psicoterapeuta, affronta il disagio provocato dalla pandemia e suggerisce come attenuarlo

 



Interclub in remoto con il RC Sesto Calende Angera e Lago Maggiore e il RC Cantù, con il quale abbiamo già condiviso qualche serata. Relatore il dottor Isidoro Cioffi, Psichiatra e Psicoterapeuta, che dal 2016 è stato Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze di ASST dei Sette Laghi-Varese e che dall’agosto 2020 è pensionato. Riportiamo solo la sua attività più recente, estrapolata dal curriculum che ci è stato trasmesso in forma sintetica e malgrado ciò riempie due pagine!

Viene presentato come l’ideatore de “La notte folle” del reparto di psichiatria dell’ospedale di Cittiglio, che lui ricorda come una festa di “normaloidi” e pazienti; il suo approccio vuole affrontare un tema drammatico (gli effetti del Covid) in modo leggero.

Lo scorso anno, dopo la prima fase di severo lockdown e l’estate che ci ha rincuorato, si pensava di vedere la fine; ora non abbiamo più un orizzonte certo. Scelte subite, incertezza e paura spingono molte persone a cercare l’isolamento e la mancanza di relazioni provoca crisi profonde.

Le reazioni sono di diverso tipo e vanno dal negare l’evidenza della pandemia (anche per motivi economici, salvaguardare la propria attività e difendersi non responsabilizzandosi) ad assumere comportamenti di paura che arrivano ad essere deliranti per l’ossessione del contagio. Ognuno di noi ha ferite di tipo psicologico, talvolta profonde, che in questa situazione diventano tragiche. Cita alcuni esempi di patologie che sono state esasperate dalla solitudine, dalla paura del contagio, forme depressive anche in chi non ne aveva mai sofferto conseguenti a perdita del lavoro o di familiari. Sono stati colpiti anche gli operatori sanitari, molti dei quali si sono allontanati dalle famiglie (andando in albergo) per evitare di contagiare: una ricerca pubblicata su Lancet ha riportato che queste forme d’isolamento possono reggere al massimo trenta giorni, poi c’è una crisi.

La comunicazione ha contribuito a creare ansia, anche quella specialistica che spesso è stata contraddittoria. Un disturbo post traumatico da stress, come per eventi tragici, è stato riscontrato anche per il Covid: sono state messe in campo terapie di EMDR, (un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie per contrastare il pensiero di eventi tragici) o specifiche per gli operatori sanitari per portare a maggior equilibrio e stabilità.

Gravi conseguenze per i bambini, per gli adolescenti e per gli studenti sino ai primi anni dell’Università, perché la mancata frequenza ha tolto il contatto fisico. Le risse di alcune band di ragazzi sono un esempio dell’esasperazione dell’utilizzo dei social: nell’impossibilità di trovarsi, si utilizza la rete e si ha tra l’altro un maggior coinvolgimento di soggetti. Le notizie sui media poi amplificano il fenomeno, creando imitazioni sul territorio.

La violenza sulle donne è sempre più in famiglia, acuita dalla convivenza forzata; per loro le case protette e anche per gli uomini percorsi di consapevolezza e riabilitativi. Gli anziani si sentono abbandonati per l’impossibilità di ricevere visite (anche nelle RSA); risolvono parzialmente le videochiamate e, più recentemente nelle strutture, le stanze degli abbracci, importanti anche per i familiari.

I problemi nelle carceri sono amplificati, sia per i detenuti che per le guardie carcerarie; queste ultime devono gestire realtà complicate pur in presenza di protocolli ad hoc, tra cui è previsto un ambulatorio antidepressione. Sostegni psicologici per loro ma anche per tutto il personale sanitario e per le categorie fragili.

Bisogna saper evitare pensieri catastrofici, pensando alle cose positive e centellinando le notizie, mantenere i contatti, dedicarsi alle cose che ci danno piacere ed equilibrio.

È orgoglioso di aver attivato un iter per dichiarare “strette di mano, baci e abbracci” patrimonio dell’umanità e auspica un rapido ritorno alla normalità per recuperare i contatti fisici.

Caminiti, aprendo gli interventi, rileva quanto gravi siano le conseguenze nei bambini e adolescenti, con gravi disturbi in età evolutiva che produrranno danni a tutti i livelli difficilmente colmabili. È necessario intervenire almeno per rallentarne il processo. Cioffi concorda, sottolineando l’importanza delle persone vicine che devono trasmettere messaggi positivi e stimoli di tipo ludico; i rischi purtroppo sono acuiti dall’isolamento forzato e dalla chiusura delle scuole.

Di Febo individua nella musica un aiuto di grande efficacia: la scienza deve avallare l’importanza dello studio di uno strumento musicale, che sopperisce alla mancanza di contatti. Concordano Corengia (tutte le forme artistiche, non solo la musica ma anche altre attività secondo le attitudini) e Caminiti, che affianca anche la pet-terapy.

A Ferradini Cioffi replica che i comportamenti distorti di massa che si stanno verificando sono spesso un fenomeno di contrasto alla paura cercando di recuperare la vita normale e il proprio tempo. Ora i giovani sono tuttavia più consci della necessità dell’uso delle mascherine.

Per gestire questo “tempo sospeso”, bisogna continuare la propria vita secondo schemi personali collaudati (coltivare i propri interessi, favorire i contatti possibili, non creare ripetitività e abitudini ossessive, definire tempi e spazi da dedicare a se stessi). Bisogna poi mantenere vivi i rapporti anche comunicativi, perché l’aspetto relazionale è importante.

Una serata davvero interessante e coinvolgente, di cui ringraziamo – oltre che il dottor Cioffi – il club Sesto Calende, Angera e Lago Maggiore e gli amici del Cantù per l’organizzazione.

Angela Corengia

 

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Luogo: sospeso
La consueta conviviale del mercoledì è sospesa perchè è la festa dei lavoratori

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