I vaccini: potenti alleati e nemici consapevoli
26 Gen 2021

 

 

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RIUNIONE DEL 26 GENNAIO 2021

 

 

La relazione del dottor Flavio Lietti fa chiarezza su un tema di grande attualità



La conviviale in remoto, organizzata dal RC Cantù, fa registrare quasi un centinaio di presenze di soci anche di altri club.

A dare il saluto d’apertura Laura Brianza, il nostro Governatore. Il relatore, dottor Fabio Lietti, viene poi introdotto con una sintesi del suo curriculum; per l’esposizione si avvale di slide.

Il Covid 19, contrariamente ad altri virus, si trasmette per contatto in prevalenza respiratorio (vie aeree principali). Sottolinea la differenza tra virus (che vive solo in un ospite dove si riproduce) e batterio (può vivere e riprodursi anche all’esterno della cellula).

Il virus si combatte con il sistema immunitario, con i vaccini, con farmaci antivirali e con anticorpi monoclonali (questi ultimi ancora allo studio, sono utilizzati in oncologia). Analizza poi in particolare Sars-Cov2 descrivendone i sintomi, il periodo di incubazione (da 5/6 giorni a 14), gli organi infettati – in genere i polmoni -, le mutazioni che ne aumentano la contagiosità, per ora senza impattare sulla gravità. Negli ultimi cent’anni le pandemie sono state numerose, con un numero impressionante di morti. Oggi, con il Covid 19, ci attestiamo su oltre 2 milioni di decessi su 100 milioni di contagi. Alcune persone hanno un’immunità cellulare, forse legata a linfociti T; Covid 19 colpisce più gli uomini che le donne (forse per una risposta immunitaria legata a effetti ormonali).

I vaccini agiscono inducendo il sistema immunitario a reagire alla malattia; quelli in uso per l’attuale pandemia hanno effetti collaterali transitori e di lieve entità (ma tutti i farmaci li hanno) e un’efficacia tra il 90 e il 95%. La durata dell’immunità è da verificare con una sorveglianza attenta, perché è troppo breve il periodo della sperimentazione e i campioni sono modesti: i medici curanti possono trasmettere informazioni importanti. L’immunità di gregge si raggiunge con il 70% di copertura vaccinale (meglio 95%).

Lietti si sofferma poi sulle tecnologie dei vaccini attualmente in uso (Pfizer/BioNTech e Moderna), rilevando come gli studi di ingegneria genetica di un anno - il 2020 - abbiano consentito progressi normalmente conseguiti in un quinquennio. Ricorda gli scopritori del vaccino BioiNTech, i coniugi immunologi di origine turca Ugur Sahin e Özlem Türeci, che si sono poi accordati con Pfizer; AstraZeneca utilizza un metodo diverso, studiato da ricercatori di Pomezia in collaborazione con Oxford. Già in uso anche i vaccini cinese e russo, che si dimostrano efficaci. A settembre potrebbe essere disponibile Reithera, tutto italiano realizzato in collaborazione con lo Spallanzani e altri quattro vaccini stanno per essere sperimentati; nuove frontiere sono state scoperte su anticorpi di alpaca in Tibet che si adattano al nostro sistema immunitario, in grado di sconfiggere il virus. Tutto questo dimostra come il mondo intero si sia mosso per affrontare la pandemia, il che fa ben sperare su una possibile vicina vittoria sul virus, con il quale probabilmente si arriverà a convivere come oggi con l’influenza.

Non ci sono preferenze sul tipo di vaccino, anche se i più tecnologicamente avanzati sono Pfizer e Moderna; sono in atto studi clinici sui pazienti guariti poi sottoposti a vaccinazione. Qualche informazione sulle fake news messe in circolazione soprattutto dai NoWax e tutte prive di fondamento.

Lietti risponde poi alle numerose domande degli intervenuti: non c’è ancora spiegazione sui diversi gradi di gravità della malattia e il fatto che in Nuova Zelanda si registrino pochi casi dipende dall’isolamento che consente un miglior controllo. Sul mancato utilizzo della terapia monoclonale, precisa che ha un elevato costo e spesso risulta inefficace, come peraltro il plasma iperimmune. Ad oggi gli studi non hanno provato alcun successo su base scientifica, anche per il basso numero dei casi campionati. Sulla durata dell’immunità, non è ancora possibile fare previsioni (da 5/6 mesi a due anni) e si ipotizza di vaccinare anche chi ha contratto la malattia in quanto non si sa quanto può durare l’immunità (necessario un monitoraggio costante con i sierologici). Sulla situazione in Africa, che non fa registrare numeri elevati, non si possono ancora prevedere reazioni diverse del genoma in base alla razza; anche lì tuttavia il numero dei morti è elevato, se pur con contagi contenuti: potrebbe dipendere da scambi ridotti. Il test sierologico è efficace per verificare gli anticorpi, tuttavia se positivo è necessario approfondire con il molecolare. E’ abbastanza convinto che il virus sia partito dalla Cina, presumibilmente attraverso i pipistrelli che si infettano con decine di virus, poi trasmessi ad altri ospiti senza ammalarsi. Esclude la teoria della “fuga” in laboratorio, anche se è possibile che sia stato commesso qualche errore. Fuori dall’organismo i virus possono sopravvivere secondi, ore, giorni; quello del Covid qualche giorno.

Il saluto finale di Laura Brianza chiude l’interessante conviviale.

Angela Corengia

 

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Luogo: sospeso
La consueta conviviale del mercoledì è sospesa perchè è la festa dei lavoratori

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