Dalla "Dama alla finestra" a spasso per Como |
04 Mag 2011 | |||
CONVIVIALE DEL 4 MAGGIO 2011 Nell'immagine: Giuliano Collina con il gruppo dei Soci in San Giacomo Tutti con il naso all'insù in Via Vitani, dove è stato fissato il ritrovo per il "giro turistico" in Città alla scoperta di tesori nascosti e, per i più, sconosciuti. A pochi passi dall'Osteria del Gallo, su una parete di un palazzo nemmeno di pregio, ad una finta finestra di un piano superiore si affaccia la prima meta del nostro tour cittadino, la "Dama alla finestra", appunto. E' un affresco del 500 di buona fattura e fortunatamente ben conservato grazie alla sua consistenza chimica. Giuliano si sofferma sui particolari dell'opera: la raffinata grigliatura, il riquadro con il legno, la pregevole prospettiva, osservando che - più che un ritratto - vuole forse essere la testimonianza di un ceto sociale del periodo. La passeggiata prosegue sino a Piazza Volta, dove abbiamo modo di approfondire la conoscenza della statua di Volta. L'opera, inaugurata nel 1838, fu realizzata da Pompeo Marchesi ed è di chiara fattura neoclassica. Il Fisico è infatti ritratto con toga romana e calzari; la base su cui poggia è arricchita da ornamenti (forse non di mano dello scultore ma comunque raffinati) che riproducono le invenzioni e gli attrezzi utilizzati dallo Scienziato. La meta successiva è San Giacomo, la bella Chiesa medioevale di impronta romanica poi recuperata, sul finire del cinquecento, in stile barocco. Qui è temporaneamente ospitata, dopo un pregevole recupero, l'opera lignea del tardo cinquecento "Compianto sul Cristo morto", proveniente dalla Chiesa di Caspano di Civo in Valtellina. Il complesso, composto da otto figure, è attribuito alla Bottega milanese di Avise De Donati e rappresenta uno straordinario esempio di immagine popolare realizzata con grande senso artistico dai Maestri del legname. Il materiale testimonia forse la conquista delle montagne da parte della Religione (i sacri Monti) ed il delicato restauro ha recuperato i valori cromatici e formali delle sculture di legno gessato, sottolineandone l'espressione dolorosa e la drammaticità dell'insieme. Pochi passi poi per raggiungere la facciata del Duomo, dove - proprio sotto le statue dei due Plinio - Giuliano ci fa sostare davanti alle piccole edicole realizzate dai Rodari (che erano a capo della Fabbrica del Duomo), quattro formelle, realizzate nel 400, che rappresentano la vita di Cristo. La maestria dei Rodari, sottovalutati secondo Giuliano che li reputa all'altezza dei Mantegazza, è indubbia: in uno spazio ridotto si apprezzano la prospettiva, i panneggi degli abiti rinascimentali che disegnano la muscolatura e l'insieme armonico nel rispetto del magistero tecnico che rinvia a Greci e Romani, dimenticato per tutto il Medioevo. Per raggiungere l'Osteria del Gallo, dove ci attende la "pasta e fagioli" voluta dal Presidente, passiamo da Via Ballerini, per soffermarci sull'opera di Fabrizio Musa realizzata - in occasione del centenario dalla nascita di Giuseppe Terragni - sul muro della casa d'angolo con Piazza Duomo. Il pregio di questa esecuzione, che rappresenta la facciata del "Transatlantico", è l'aver annullato lo squallore di una parete piatta e forse ammalorata che certo non costituiva degna cornice alla Piazza del Duomo. Grazie a Giuliano, che ci ha fatto sentire turisti nella nostra Città, che nasconde ancora molti "segreti" da esplorare. Camillo, esaltato dalla supposta somiglianza con la bella Dama di Via Vitani (a detta sua forse un'antenata..), ha sicuramente raccolto questo desiderio di scoperta e sta già programmando itinerari locali per il suo anno di Presidenza. Angela Corengia
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